Umidità di risalita e intonaci deumidificanti
Soluzioni al problema dell’umidità di risalita: l’intonaco deumidificante (o macroporoso) funziona?
La risposta è NO, non da solo. Mi spiego meglio: se pensate di risolvere il problema di umidità di risalita nella vostra casa togliendo l’intonaco danneggiato e applicando un intonaco deumidificante (o macroporoso) state sbagliando. Da solo non funziona. Deve essere abbinato ad una barriera all’umidità di risalita, barriera che può essere ottenuta con iniezione di resine, elettrosmosi (impianto elettrosmotico) o centralina elettrofisica (un tempo si otteneva con il taglio meccanico, ma non è più una pratica attuale anche per i rischi sismici).
Come potete notare dalle immagini sovrastanti, il solo utilizzo di intonaci deumidificanti, infatti, anche se migliori e più resistenti all’azione dell’umidità e dei sali rispetto a quelli tradizionali, non possono “fermare” l’acqua che risale per capillarità all’interno del muro: quello che invece riescono a fare è di aumentare l’evaporazione superficiale “asciugando” così l’intonaco ma non il muro, che per una sorta di equilibrio richiamerà più acqua dal terreno. Questo comporterà un aumento del deposito dei sali sulla superficie che si accumulerà nel tempo. Fortunatamente questi intonaci per aumentare l’evaporazione sono “macroporosi” e cioè hanno delle macroporosità dove i sali riescono a depositarsi senza creare danni per alcuni anni; una volta che anche i pori si sono saturati questi intonaci tendono a crollare velocemente. Inoltre, quando i pori sono quasi completamente ostruiti, l’acqua non riesce più a evaporare e quindi tenderà a cercare sfogo più in alto, aumentando di fatto l’altezza di risalita capillare.
Questo fenomeno avviene più o meno velocemente in base a diversi fattori, tra i quali la quantità di acqua nel muro, la concentrazione di sali, il tipo di sale (solfati, nitriti, nitrati, cloruri e carbonati) e naturalmente anche in base alla dimensione dei macropori dell’intonaco e dal suo spessore. Ecco perché gli intonaci deumidificanti devono essere applicati con spessori di almeno 3 cm ma si consiglia di applicare con spessori superiori e con altezze di almeno 1 m sopra il limite visibile dell’umidità di risalita o almeno 3 volte lo spessore del muro (per esempio in un muro di 60 cm di spessore con limite di umidità di risalita a 1,5 m l’intonaco deumidificante deve essere applicato fino a 1,5+3*0,6 = 3,3 m di altezza con spessore di circa 4 cm)
Gli intonaci deumidificanti sono quindi inutili?
Certo che NO, sono utili perché, se l’umidità di risalita è stata fermata applicando una barriera (chimica o elettrofisica), permettono l’asciugatura veloce della muratura sovrastante (se si utilizza un impianto elettrosmotico come barriera alla risalita dell’umidità i tempi di asciugatura del muro sono veloci e non si rende necessaria l’applicazione di intonaco deumidificante). L’applicazione di questo tipo di intonaci velocizza l’evaporazione dell’acqua ancora contenuta nel muro (ma senza che il muro possa “pescarne” altra dal terreno data la presenza della barriera alla risalita), rendendo i tempi di asciugatura della muratura relativamente veloci. Gli intonaci umidificanti sono in grado di resistere ai sali che in questo unico ciclo di asciugatura l’acqua nei capillari porta con sé verso la superficie.
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