I fattori predisponenti per la comparsa delle muffe (bianche, gialle, marroni, verdi, grigie o nere) sono:
- temperatura alta (superiore a 15 °C);
- spore (particelle riproduttive che sopravvivono anche in ambienti non favorevoli);
- luce scarsa (ambienti poco soleggiati o pareti coperte da mobili);
- acqua (in pratica la condensa).
La condizione ideale per eliminare le muffe consisterebbe nella rimozione di tutti questi fattori, ma anche eliminandone uno e limitando gli altri è possibile sconfiggere il problema.
Analizzando tali fattori nel dettaglio, ci rendiamo conto che solo uno può essere eliminato:
- Temperatura alta. Ci riferiamo alla temperatura degli ambienti dove viviamo, ed è una condizione che difficilmente possiamo eliminare, desideriamo infatti abitazioni con un grado di calore che si aggira attorno ai 20°C anche in inverno.
- Spore. Sono sempre presenti nell’aria e non sono eliminabili. E’ possibile cercare di renderle inattive con varie tipologie di prodotti ma è una soluzione che si rivela essere solo temporanea. Esistono pitture murali che contengono additivi contro la muffa, ma anche l’ipoclorito sodico diluito per uso domestico (la comune candeggina) ha un’ottima azione antimuffa. Spesso le muffe appaiono sulle pareti o dietro ai mobili ovvero in posizioni dove difficilmente arrivano i raggi ultravioletti. Per compiere una disinfestazione delle muffe, occorre trattare il muro (o il mobile) dove la muffa è ben visibile e quindi carico di spore invisibili ad occhio nudo. Le spore, tuttavia, nonostante il trattamento disinfestante tenderanno comunque a ritornare.
- Illuminazione. I raggi ultravioletti portati direttamente dalla luce del sole disinfettano e impediscono alle spore di attecchire e svilupparsi; è bene non coprire le pareti più fredde con grandi mobili (armadi o librerie). Soprattutto d’inverno occorre illuminare gli ambienti tenendo completamente aperti scuretti, tapparelle o tendaggi pesanti.
- Acqua. La condensa è l’elemento che dobbiamo gestire per controllare le muffe. La condensa (in altre parole la formazione di goccioline d’acqua) è un fenomeno connesso all’umidità atmosferica ed agli sbalzi termici. L’umidità (l’acqua può rimanere in sospensione nell’aria senza precipitare: vapore gassoso) dipende dalla temperatura ed in piccola parte è anche in funzione della pressione atmosferica (ma di fatto questo è un parametro trascurabile). Brevemente, possiamo affermare che, nella stessa aria, con la medesima quantità d’acqua, se la temperatura diminuisce (nei punti più freddi), l’umidità relativa aumenta (in certi casi sino alla saturazione ovvero al 100%), quindi precipita, ed in pratica si forma la condensa (acqua liquida). Anche una corretta aerazione può limitare la presenza di umidità all’interno dei locali.
In definitiva, mentre le prime tre condizioni sono solo riducibili, l’unica causa che è possibile rimuovere è la condensa. Come? limitando l’umidità presente negli ambienti e soprattutto riducendo lo sbalzo termico tra le murature esterne e l’aria interna.
Lo sbalzo termico si riduce isolando termicamente le pareti interessate: questo isolamento può essere creato mediante speciali pitture atermiche o, nei casi più gravi, con particolari contropareti di basso spessore.